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Ero incapace di distogliere lo sguardo, stupito di quanto la natura a volte, potesse essere così spettacolare, ogni minimo particolare, anche la più piccola cosa, era un elemento essenziale per un mix di puro paradiso.. Il vento svogliato e capriccioso continuava a giocare con la sabbia, creando quei piccoli turbini di granelli che molto spesso si infiltravano tra i capelli e i vestiti.. Il mio sguardo era perso, quasi sognante, tra la veglia e il sonno, come in un sogno, rapito da tale bellezza.. era sempre stato quello il mio desiderio, sostare in riva al mare almeno una volta nella mia vita.. ed eccomi qui..ora.. da solo.. con l'odore di salsedine, legno, erba.. l'odore speziato dell'aria, continuamente rinnovata dal vento... Sul mio viso era comparso, al mio subconscio, un leggero se nonchè lieve sorriso, come uno spettro che fatica a riaffiorare, come se qualcosa in me si fosse sciolto.. Me ne stavo li immobile, come una statua, dall'alto della mia statura impalata sulla spiaggia a gambe leggermente divaricate e le braccia lungo i fianchi, con le mani affondate nelle tasche della tuta.. ero talmente assorto.. quasi isolato dal resto del mondo quando sentii il rumore quasi smorzato di passi a poca distanza da me, e il fruscio delicato del vento subito preceduto da un cappello di paglia.. ebbene.. era proprio un cappello?.. direi di si, lo guardai stupito volteggiare, soggiogato dal vento, finire dietro di me.. e subito la padrona a contenderlo.. mi ritrovai tra le braccia di una fanciulla.. la morbida e ondulata chioma più simile all'oro ma con sfumature color grano, dai mille riflessi sotto la luce tenue e multicolore del sole... smossa dal vento dispettoso che l'aveva portata a me.. Lo sbalzo fu stabilizzante, la presa delle gambe cedette, catapultandoci tra la sabbia.. Fui catturato da quello sguardo, meravigliosamente attratto da esso, un misto di fanciullesca soddisfazione nel constatare la buon riuscita del suo recupero sul suo cappello, e la mortificata espressione che poco dopo le spuntò.. nel rendersi conto di esser completamente sdraiata su di me.. Troppo sorpreso per proferir parola, rimasi impalato, sorpreso, divertito, sinceramente tranquillo, quasi sorrisi per il suo quasi goffo, ma grazioso modo di rialzarsi, la sabbia non giovava molto a suo favore e non donava molta stabilità, ma leggiadra ci riuscì intanto che le sue gote bianche come la luna si imporporarono leggermente, nel puro imbarazzo.. Nel frattempo mi ero issato sui gomiti.. e scrollando lievemente il capo riuscii in seguito ad alzarmi, osservandola con la coda dell'occhio.. con una mano, pallida e delicata, tentava in tutti i modi di impedire al cappello di volar via di nuovo.. mentre con l'altra scostava via gli ultimi rimasugli di sabbia.. poi fermò la gonna con le gambe.. un modo furbo e intelligente di impedire al vento di giocare ancora... mi sfuggì un piccolo sorriso, non ne capii il motivo.. però successe.. qualcosa in lei.. mi incuriosiva già così a pelle.. ed era strano.. Inspirai a fondo e capii.. il suo odore.. dolce..intenso.. anche se disperso dal vento dispettoso mi fece capire cosa fosse, ed era proprio come me.. Una lupa... in vesti signorili.. con quei tratti fini, delicati.. e quei grandi occhi così colmi di luce e di un'anima fanciullesca ma estremamente femminile.. Con una mano avevo scrollato i capelli, folti e arruffati dal vento, per scrollar via la maggior parte dei granelli di sabbia.. con l'altra spolverai la tuta.. anche se non mi dispiaceva poi così tanto..dopotutto adoravo la sabbia.. <<pardon>> disse.. timida.. leggermente mortificata.. dopo aver incrociato brevemente i miei occhi... il suo era un accento francese, forte..sincero, ma allo stesso tempo vispo.. allegro... le si addiceva.. ed era estremamente piacevole all'udito.. <<aliénor Dupont..>> disse prima di allungare una mano, un gesto educato, molto, tutto di lei esprimeva regalità.. con un timido accenno di un sorriso.. sguardo spontaneo così come il tono, al contempo vispo.. mi ritrovai automaticamente a ricambiare il sorriso, più ampio rispetto al suo, sincero, gentile, quasi dolce.. allungai a mia volta una mano, grande, forte, abbronzata, strinsi la sua avvolgendola delicatamente, senza stringere troppo, ma con una presa rassicurante e salda.. i miei occhi sorrisero anchessi, sinceri, solari, tranquilli.. Non si preoccupi.. risposi, rassicurante, tranquillo, sereno, gentile.. Blanco Moises.. mi presentai a mia volta, educato, gentile, lasciai così la sua mano, un breve contatto, educato. Le sorrisi nuovamente, con un accenno di divertimento nella voce, ma soltanto una flebile traccia, ancora incredulo per l'avvenimento appena accaduto..
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